In balìa dell’inciviltà e dell’indifferenza

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Non è mia intenzione rivampare una nuova polemica sulla sterile ed effimera diatriba tra “opinionisti pedagoghi”.

Il comportamento degli incoscienti che hanno deciso di insozzare la fontana asciutta di Piazza Umberto I è biasimevole e ingiusticabile, ma l’indignazione e le sfuriate su social non portano da nessuna parte. Bisogna approfondire il fenomemo, ormai endemico nonché atavico, che ha generato nella popolazione un lassimo precursore di inciviltà e trovare una soluzione duratura per invertire la rotta.

Il modello genitoriale è sempre il terreno sul quale cresce e si forma la persona e, un genitore disattento o addirittura fin troppo permissivo, porterà inesorabilmente a comportamenti poco edificanti. È quindi necessario che i genitori sappiano insegnare i valori dell’etica, della morale, dell’empatia, del sacrificio e del rispetto, che oggi latitano in moltissimi giovani. Ciò non basta. La società, in particolare coloro che sono chiamati a governare la comunità, ha le sue colpe sull’inesistente valorizzazione culturale e ricreativa della città.

La incuria e il lassismo per i monumenti, l’inesistente stimolo e la sordità degli amministratori alla promozione delle arti e della cultura, nonché la mancata valorizzazione turistica del luogo, hanno portato la popolazione al disamore verso la città e una stomachevole assuefazione ai comportamenti vandalici, tanto da restare indifferente dinanzi a qualsiasi scempio della cosa pubblica, condannando Marcianise a un destino di abbandono e indifferenza.

Il tessuto sociale del città, ma soprattutto del Paese, è logoro e squarciato per le tante brutture che riempiono le pagine di cronaca. Bisogna lavorare su più livelli e, soprattutto qui a Marcianise, l’amministrazione dovrebbe impegnarsi con le associazioni culturali e sportive, proporre lei stessa iniziative accattivanti al fine di sottrarre gli adolescenti dalle scorribande stradali, rendendoli protagonisti di una rinnovata spinta creativa e propositiva.

Tuttavia, l’aridità culturale e la faziosità di alcuni vecchi tromboni della politica locale hanno favorito un clima di inconsistenza e di cattiveria che troverebbero posto solo in qualche meandro del viaggio infernale di Dante Alighieri.

I nostri avi hanno portato splendore nella società ed è sciocco accontentarsi di vivere nell’ombra sbiadita dei tempi che furono.

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