Il punto interrogativo

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Il punto interrogativo è forse l’interpunzione più importante perché la lingua del potere è una lingua pericolosa, gelida ed insofferente all’interrogazioni.
Domandare
Ciò vieni sostenuto da Victor klemperer nel libro “la lingua del terzo Reich” è ripreso magistralmente nel testo di Gianrico Carofiglio “della gentilezza e del coraggio”, proprio per sostenere l’assenza quasi totalitaria di porre domande ed accettare l’incertezza, distruggendo così quella forma di conoscenza e di ampliamento culturale che solo un buon dialogo può garantire.
punto interrogativo
D’altronde, il punto interrogativo ben posto è una dote fondamentale del cittadino consapevole che lo distingue dal suddito inconsapevole.

Infatti, il cittadino ha un vero e proprio dovere di interrogare i propri rappresentanti sulle ragioni e le modalità effettive dell’esercizio del potere.

Qualità della comunità?
Pertanto, non credo che la collettività deve passivamente ascoltare o leggere gli auto-elogi circa la festa padronale che sostanzialmente da sempre si è svolta con le stesse modalità di intrattenimento più o meno gradito, bensì bisognerebbe chiedere ai propri rappresentanti perché vi erano esponenti consiliari e familiari sul balcone del palazzo comunale, e soprattutto, qual è il programma e le modalità di esecuzione che l’amministrazione comunale sta attuando per migliorare ed evolvere il benessere collettivo della città?

Area Ex Siemens
Oppure, non penso che i cittadini devono subire l’annuncio aleatorio di un misterioso effetto, ereditato dalla passata amministrazione, circa l’affidamento di un’immensa area da tempo dismessa al ridosso della città, senza chiedere al “proclamatore” in che modo e perché non gli interessa sapere le modalità e le cause di come si è giunti a quell’accordo? (Clicca e leggi Figliol prodigo)
Salto della quaglia
Ancora, non penso che i cittadini devono sottostare alla pronuncia di un breve discorso farfugliando parole “per il bene della città” per “giustificare” il passaggio da un banco all’altro delle emiciclo consiliare, invece di chiedere per quale motivo è stata tradita la fiducia elettorale riposta in quella persona all’interno di quel partito alleato con quella coalizione? (Clicca e leggi Dai, vieni avanti!)

Indipendenza moderata
Ed ancora, non penso che la collettività dovrebbe zittire dinanzi ad una dichiarazione di “indipendenza politica”, invece di interrogare l’interessato circa le ragioni e le motivazioni della scelta che si è apprestato a compiere? (Clicca e leggi Resta vile maschio, dove vai?)
Proverbio

Insomma, la collettività deve chiedere, conoscere e valutare con serietà le risposte fornite (se fornite) al fine di comprendere l’attività amministrativa, poiché come disse il vecchio saggio: domandare è lecito, rispondere è cortesia. 

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