La pagina bianca

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Chi di noi non si è mai imbattuto dinanzi ad una pagina bianca?

La pagina bianca, quel muro apparentemente insormontabile che blocca chiunque deve iniziare a scrivere un pensiero, una scena, una lettera d’amore.

Eppure, questa “lastra di ghiaccio” superficialmente vuota e scivolosa, racchiude nell’autore una miriade di domande e sensazione per lo più di carattere negativo. Riuscirò a scrivere il mio pensiero? Saprò recitare la parte? Sarò capace di imprimere la mia orma?

Improvvisamente, scatta quella scintilla liberatoria capace di imprimere quella pressione tale da incidere, su carta o tablet, il proprio punto di vista o le più intime sensazioni.

Credo che in quel preciso momento liberiamo l’anima da un fardello interiore chiamato: paura del giudizio degli altri.

Solo in quell’istante l’autore acquisisce sicurezza e libertà per dare sfogo alla propria cultura e creatività, osservando l’operato da un’altra prospettiva, non già del timore arroccato interiormente, ma della genuina felicità esternata, poiché capace di lasciare una traccia in questo universo.

Liberiamoci dei giudizi altrui se non sorretti da critica costruttiva, poiché indicizzano solo gelosia ipocrita e spreco di energia utile ad esaudire i propri desideri.

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