Il parco straordinario

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Un giorno un bambino in compagnia di suo padre si reca al parco pubblico e trova le aiuole rasate e qualche giostrina.

Il fanciullo fermandosi all’ingresso del parco guarda il padre ed esclama: sai papà, stamattina a scuola la maestra ci ha insegnato la differenza tra un’opera ordinaria e straordinaria.

Il padre perplesso ed incuriosito dall’affermazione del figlio gli chiede: mi fa piacere che hai imparato questa distinzione, ma perché stai puntualizzando ció?

Il figlio con sorriso sornione risponde: la natura è straordinaria perché con i suoi colori, odori ed ecosistema ci permette di vivere sulla terra. Invece, è ordinaria la cura che l’uomo deve avere del verde pubblico per garantire che l’ecosistema funzioni correttamente e che i cittadini possono fruire di spazi verdi.

Purtroppo papà, nel ventunesimo secolo c’è ancora qualcuno che crede di aver fatto qualcosa di straordinario incaricando una società privata per rasare l’erba, posizionando uno scivolo ed un’altalena senza nemmeno installare il tappeto paracolpi in gomma.

Il padre accarezzando il capo del figlio sussurra: bambino mio, viviamo nell’epoca della spettacolarizzazione degli eventi, dove ciò che dovrebbe essere consuetudine diventa magicamente una colossale opera.

Il figlio si congeda dal discorso con una battuta: allora, domani dirò alla maestra che dovrà cambiare il significato di ciò che ha spiegato.

 

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