Ambizione e competitività

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Nell’era odierna, il credo predicato è l’ambizione e la competitività, dimenticando che il vero motore delle azioni è mosso dalla passione.

Dal lavoro alla vita privata, tutto deve passare per l’ostentazione di mostrare agli altri la forza economica generata, il più delle volte, al di sopra delle proprie possibilità, solo per generare invidia e gelosia nei confronti di “pseudo-concorrenti” con cui ingaggiare una gara mentale.

Inevitabilmente tutto ciò comporta un dispendio di vita, capace di incattivire brutalmente l’animo dei partecipanti in questo gioco al massacro.

E la passione che genera la felicità delle azioni?

Beh, questo sentimento sta diventando rarità, meccanizzato dal concetto di apparire ed essere protagonisti a tutti i costi, con l’intento colmare i vuoti interiori con gli oggetti per primeggiare in una corsa che porta al traguardo dell’insoddisfazione.

Profetiche sono state le parole citate da Tyler Durden, il protagonista di Fight Club: “Compriamo cose che non ci servono, con soldi che non abbiamo, per impressionare gente che non ci piace“.

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