Argomento delicato che tocca il cuore e l’anima delle persone, sia perché riguarda la sfera sentimentale oltre che il credo religioso, è la sepoltura. Da sempre, terminata la vita terrena di un essere umano, quest’ultimo viene inumato ovvero viene deposta la salma in una bara completamente in legno, posta nella terra in modo da decomporsi nel corso degli anni.
Altra pratica è la tumulazione che consiste nel racchiudere la salma in un loculo di calcestruzzo con una bara rivestita internamente in zinco ed esternamente in legno e successivamente murata.
Fino a pochi anni fa era quasi definito un sacrilegio parlare di cremazione di un defunto, poichè veniva percepito, soprattutto dai cattolici, come una violazione del corpo e dell’anima del fedele impedendo di resuscitare dopo la morte.
Negli ultimi tempi si è fatta strada la pratica della cremazione, scelta che consente di conservare le ceneri del proprio caro in un’urna cineraria che può essere tumulata in un loculo o affidata ai familiari del defunto.
Ebbene, al di là delle credo religiose o del pensiero personale sull’argomento, oggi ci troviamo dinanzi ad un problema che sta diventando via via sempre più urgente, ovvero lo spazio cimiteriale da dedicare alle salme. 
Non a caso, negli ultimi anni abbiamo assistito e continuiamo ad assistere a lavori di ampliamento dei cimiteri, cercando così di arginare il problema della mancanza di loculi di sepoltura.
Urgenza risolta in parte sia per il numero di “ville ultraterrene” 
fatte costruire nel nome del dio denaro e del fanatismo sfrenato, togliendo così spazio per l’istallazione di ulteriori loculi, sia perché in futuro sarà impensabile costruire un cimitero quasi delle stesse dimensioni della città dei viventi.
Pertanto, nel rispetto di madre natura sarebbe opportuno incentivare la pratica della cremazione, limitando l’uso del terreno ed evitando l’inutile dispendio di denaro nel nome dell’ostentazione ultraterrena.
Qual’è il tuo pensiero a riguardo?
