Il nonsenso dei centri commerciali

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Nell’epoca della “tecnica” a danno della creatività, per dirla alla Umberto Galimberti, vale più un’opera di cementificazione che ettari di terreno da destinare all’ambiente e alla respirabiltà di una città.

È ciò che si apprende dalle finte idee green di un’amministrazione che cade nella retorica della creazione dei nuovi posti di lavoro sacrificando il bene primario, cioè la salute!

Marcianise abbonda di supermercati e ospita uno dei più grandi centri commerciali d’Europa, così come non sembra lesinare un triste primato, l’incidenza di tumori e malattie respiratorie che attanagliano il nostro territorio.

A prima vista questo collegamento sembra tirato per i capelli ma, soffermandoci un secondo in più, il nesso causale è appena sotto la superficie. Nelle città sensibili al tema ambientale, come ad esempio Barcellona, Trento e Mantova, lo spazio edificabile è praticamente ridotto a zero e si sta procedendo alla riqualificazione urbana, creando lavoro a lungo termine, per lasciar spazio al verde che riporta la natura nelle case, agli alberi che riducono lo smog producendo ossigeno e trattenendo polveri sottili, e riaprendo la città agli adulti e ai bambini. Tutto ciò è realtà in molti centri urbani mentre per la nostra città è pura utopia.

Mi viene in mente una scena dal film “La meglio gioventù”: […] tra poco ci sarà un’apocalisse? E magari ci fosse, così abbattiamo tutti quei relitti che soffocano la città. Ma siamo a Marcianise e qui rimane tutto immobile, immutato, in mano ai dinosauri.

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